POC第18回公演~ヴォルフガング・リーム《ピアノ曲》全曲  2014年11月22日(土)+POC第19回公演~西村朗 ピアノ曲作品撰集 2014年12月14日(日)+〔京都公演〕2015年2月8日

大井浩明 Portraits of Composers [POC] 第18回公演 ヴォルフガング・リーム《ピアノ曲》全曲  2014年11月22日(土)18時 両国門天ホール 続きを読む
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ぽょばかゆうすけ @Poly_obaqua

西村個展@カフェモンタージュだん 二時間越えの大演奏会。曲も演奏もむっちゃよかった!

2015-02-08 17:25:40
ぽょばかゆうすけ @Poly_obaqua

@ombredouble 私も行きました。存分に西村朗作品の響きを楽しめて満足です。捉えようにも瞬時に色彩、形を変える音響に目が回りそうでした笑 西村さんのトークも面白かったし、いっそうのこと大井さんとの対談もあってよかったかもと思いました。

2015-02-08 23:12:40
ぽょばかゆうすけ @Poly_obaqua

大井浩明 西村朗個展@カフェモンタージュ 作曲家のトーク込みで休憩なしの2時間20分の長丁場、正直お尻が痛くなってきたが、大スペクタクルが次から次へと現れてくる映画を見ているかのようで、飽きもせずたっぷりと色彩豊かな作品を楽しめた演奏会だった。アンコールまでお腹いっぱい。

2015-02-08 23:41:49
north pole または 典 @smnp168

昨日はモンタージュさんの西村朗ピアノ個展でした。いい曲、いい演奏、いいトーク、いいアンコール(小ネタ)で、大変楽しかったです。

2015-02-09 07:37:51
north pole または 典 @smnp168

1曲目《炎の書》から大井さんのピアノがすばらしく、続けて登場された西村先生「さっき歩いて蛤御門を見てきたんですが、政変の痕跡にもう胸がいっぱいになって、思わず銃弾の跡に指をつっこんだりしてねえ…」と仰ったあたりで今日は成功しかない予感がしました。

2015-02-09 07:44:25
north pole または 典 @smnp168

銃弾の痕跡に一つずつ指をつっこんで愛でる、ゲンダイオンガクは楽しいなぁとしみじみ実感できました。

2015-02-09 07:48:21
川崎弘二 Kōji Kawasaki @koji_ks

4月からNHK-FMの「現代の音楽」は西村朗が復帰して、日曜の朝8時10分から9時までの放送になるらしい。

2015-02-09 17:51:53
リンク 猫またぎなリスナー 西村朗ピアノ作品によるリサイタル 代替食品ソイレントが出荷開始ってニュース、40年ほど前の映画「ソイレント・グリーン」を知ってる世代にはガセネタとしか思えないんだが・・・京都のカフェ・モン...
XupoakuOu @XupoakuOu

【2/8西村朗ピアノ曲公演@京都】アンコール/田中吉史《松平頼暁のための傘》(2010/11) 〔松平頼暁・西村朗両氏の対談の音声素材に基づく〕(委嘱作品)、ジョン・レノン(西村朗編曲)《ビコーズ》(1969/91)、武満徹(西村朗編曲)《さようなら》(1953/2001)

2015-02-08 23:12:04
XupoakuOu @XupoakuOu

ルチアーナ・ガリアーノ氏による西村朗個展@京都批評 Hiroaki Ōi interpreta Akira Nishimura ilcorrieremusicale.it/2015/02/14/hir…

2015-02-14 23:03:54
リンク Il Corriere Musicale Hiroaki Ōi interpreta Akira Nishimura Recensione di Luciana Galliano

Hiroaki Ōi interpreta Akira Nishimura
Luciana Gallianoさんのブログ
http://www.ilcorrieremusicale.it/2015/02/14/hiroaki-oi-interpreta-akira-nishimura/

XX e XXI
Hiroaki Ōi interpreta Akira Nishimura
Luciana Gallianoil14 febbraio 2015/Commenti chiusi

Sonorità multiformi nelle opere del compositore giapponese, conosciuto anche in Europa grazie alle registrazioni del Quartetto Arditti. Un concerto maratona a Kyoto ha illustrato alcune opere pianistiche

di Luciana Galliano

RIPETENDO IL FORMATO DEL CONCERTO monografico dedicato a Jō Kondo, l’8 febbraio il pianista Hiroaki Ōi ha presentato una scelta di lavori pianistici del compositore Akira Nishimura (1953- ) nel piccolo e accogliente Café Montage di Kyoto, in un concerto maratona durato oltre due ore. L’atmosfera particolarmente cordiale del luogo, quasi un salotto per una quarantina di persone, fa sì che anche un ascolto impegnativo risulti piacevole e ci si disponga da subito ad ascoltare, accolti dal proprietario, appassionato amante della musica moderna e possessore di un’incredibile collezione di dischi, che accorda il pianoforte – un meraviglioso Steinway a mezza coda fra i primi arrivati in Giappone alla fine dell’Ottocento, un elegante strumento dal suono ricco e vellutato ma anche potente, adattissimo alle composizioni pianistiche di Nishimura. Il quale ha spiegato come per lui il pianoforte sia due strumenti insieme: la tastiera, da amministrare meccanicisticamente, strutturalmente (e con una logica elaboratamente seriale) e la cordiera, a cui far produrre una ricchissima gamma di armonici grazie alle dinamiche fff, ad un quasi costante uso del pedale di risonanza e alla “apertura” delle corde con la pressione dei tasti, spesso nel registro più grave. Il risultato è un vorticoso caleidoscopio di figure musicali che si connettono l’una all’altra in una tessitura fitta e articolata, cogente, con una gamma di sonorità iridescenti e anche aggressive, potentemente espressive.

Nishimura, relativamente noto in Europa e anche in Italia grazie ad alcune esecuzioni, alle incisioni del quartetto Arditti, è un compositore di grande talento che si è dedicato molto presto allo studio delle musiche dell’Asia. In una lettera aperta a Takemitsu pubblicata su un importante quotidiano, il compositore scriveva di quei suoi studi sulle musiche dell’Asia, e ne concludeva che nessuna forma musicale vi viene considerata “opera” musicale. Per ognuna delle persone coinvolte, l’evento musicale è un’occasione concreta per immedesimarsi nel suono, in ogni dettaglio della sua materia e in modo molto tattile, e ogni elemento musicale è concepito olisticamente: il suono va gustato, guardato, annusato e tutti i cinque sensi sono inseparabili nella percezione del suono. Secondo Nishimura, nel mondo musicale contemporaneo questo sarebbe stato vanificato; la sua intenzione sarebbe dunque di scrivere musica che produca liberazione e illuminazione. Mi pare che quando questo intento è stato perseguito con più pathos, negli anni Novanta anche per via di dolorose vicissitudini personali, ne siano risultati dei brani piuttosto retorici – e fra i lavori pianistici presentati nel concerto dell’8 un brano come Opalesque Sonata (1998) suona, con i forti contrasti e i ricorsi tonali, un po’ verboso ed enfatico.

Tutt’altra grazia e bellezza invece nei lavori più recenti, come Flames Calligraphy (2010), in cui la ricchezza inventiva e la coerenza dei diversi episodi che si intrecciano richiama in qualche modo il pianismo di Prokof’ev e riporta all’evidenza musicale dei lavori del primo periodo, gli anni Ottanta in cui Nishimura mieté una serie impressionante di premi in Giappone e in Europa. Di diversa espressività ma altrettanta grazia è Roses Metamorphosis, un brano aggressivamente pentatonico dalle armonie sensuali, e anche il felice e importante Mystic Bells del 2006, 15 minuti in tre movimenti (Twilight glow, Interlude, Mystic River) di una serena e cantilenante iridescenza, abbastanza nuova per il tenore espressivo sempre molto assertivo del compositore di Osaka. Il quale, nel corso del concerto, ha illustrato l’origine davvero concreta delle suggestioni sonore legate ai titoli – un’allusione erotica, il ricordo di un tempio di Arashiyama… Ma anche una canzone popolare coreana in Arirang Fantasy, nostalgica e danzante, o la figura di una creatura immortale del pantheon buddhista, dal volto umano e il corpo di uccello molto presente nell’arte classica giapponese, in Kalavinka (2006).

Fra chiacchiere e musica il pianista Hiroaki Ōi ha affrontato con la solita carica e precisione un programma da peso massimo, e sulla sua stazza e conseguente forza sono state scambiate alcune divertenti battute. Il pubblico è rimasto compatto anche per i tre bis, quasi estensione del programma (trascrizioni da canzoni dei Beatles, immancabili nel repertorio di un compositore giapponese! e da una canzone di Takemitsu) e anche per un bicchiere di vino, offerto da Takada nella migliore tradizione dei salotti. Molti dei brani in concerto sono stati incisi da Bruno Canino, maestro di Ōi, nel cd “Bruno Canino plays Akira Nishimura” che uscirà nell’agosto di quest’anno; come sarà l’interpretazione di Canino di Opalesque Sonata e Mystic Bell?

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